Cane da tartufo: tutto quello che c’è da sapere

I cani sono i migliori amici dell’uomo e vengono spesso utilizzati per diversi compiti. Ci sono ad esempio i cani per guidare persone non vedenti, i cani molecolari per ritrovare persone scomparse, i cani di salvataggio ed i cani da tartufo. Questo fungo, indipendentemente che sia bianco o nero, è molto prelibato ed ogni anno muove una quantità di denaro molto elevata nel settore alimentare. Oggi il valore di mercato del tartufo oscilla tra i 50 € per lo scorzone fino ad oltre 1.000 euro per il bianco ed è particolarmente ricercato sia dai privati sia dai ristoranti. I cani rappresentano validissimi alleati per la ricerca del tartufo e secondo la legge italiana devono essere addestrati a questo scopo.

Non ci sono specifiche indicazioni per quanto riguarda la razza quindi ogni ricercatore è libero di scegliere il cane che vuole. Naturalmente alcune razze sono più avvezze ed indicate per portare a termine questo “lavoro”.

Prima di entrare nel cuore del discorso è opportuno sapere che la maggior parte dei tartufi italiani sono presenti nel basso Piemonte e nello specifico nel Monferrato, nelle Langhe, ad Alba e presso il Roero. Una buona quantità di tartufi sia bianchi che neri è presente anche lungo l’Appennino umbro-marchigiano e l’Appennino tosco-emiliano.

Quali caratteristiche deve avere un cane da tartufo?

Per poter individuare i tartufi i cani devono avere le seguenti caratteristiche:

  • un olfatto particolarmente sviluppato;
  • l’olfatto deve essere in grado di concentrarsi esclusivamente sui tartufi senza essere distratto da altri odori;
  • massima concentrazione dedicata esclusivamente alla ricerca dei tartufi;
  • resistenza alla fatica;
  • interesse molto basso o nullo nei confronti della selvaggina;
  • massima obbedienza e carattere equilibrato.

Tutti questi punti sono importanti ma il secondo e l’ultimo sono fondamentali. I cani amano gli odori quindi potrebbero essere facilmente distratti da fragranze diverse dal tartufo. Ci vuole pratica e pazienza per educarli esclusivamente alla ricerca dei tartufi. Il tuo cane sta sulle nuovole e non ne vuole proprio sapere di concentrarsi? Leggi l’articolo dedicato sul cane da tartufo distratto !

I cani devono inoltre garantire la massima obbedienza poiché, oltre a individuare il posizionamento del tartufo, hanno anche il compito di indicare il punto preciso dove scavare fermandosi all’istante al comando del padrone.

I maiali fino a qualche anno fa venivano utilizzati come ricercatori di tartufo ma, pur avendo il fiuto migliore tra gli animali, sono poco addestrabili e non sono obbedienti. Per questo motivo il maiale è stato sostituito dal cane, decisamente più affidabile e gestibile.

Le razze migliori

Gli esperti ritengono che i cani meticci nella ricerca dei tartufi siano addirittura migliori dei cani di razza, ma molto dipende dalla loro predisposizione e dal loro addestramento. Anche tra le razze più indicate bisogna considerare che ogni cane è diverso dall’altro, persino nella stessa cucciolata.

Le razze di cani da tartufo migliori consigliate dai professionisti sono:

  • il pointer;
  • il lagotto romagnolo;
  • lo spinone;
  • il cocker;
  • il bracco;
  • il jack russel.

Per scegliere il cane migliore bisogna anche considerare il luogo dove viene effettuata la ricerca.

Gli Appennini sono caratterizzati da boschi con diverse salite e scarpate, quindi il cane deve saper scegliere il percorso più adatto per evitare giri a vuoto o inutili fatiche al padrone. Le razze più indicate sono quindi i pointeri bracchi ed i loro incroci perché sono molto rapidi nella ricerca ed hanno il passo lungo. Questi cani sono anche più difficili da gestire e quindi sono più adatti ai cercatori esperti.

Nelle zone più pianeggianti dove i boschi si estendono lungo strade e fossati la razza migliore è il lagotto che invece ha un passo corto e meno frenetico. Il padrone può quindi richiamarlo subito e seguirlo più facilmente. I lagotti così come i meticci sono più gestibili e quindi più adatti ai tartufai meno esperti alle prime armi.

Meglio addestrate un cane da tartufo o acquistarlo direttamente?

Esistono cani già perfettamente addestrati alla ricerca e cani non addestrati che devono essere educati dai padroni per renderli bravi cercatori. Un ricercatore principiante naturalmente dovrebbe optare per un cane già addestrato così da poter sfruttare subito le sue caratteristiche. Un ricercatore professionista può tranquillamente prendere un cane non addestrato per poi educarlo sin da cucciolo nel modo migliore anche secondo le sue specifiche esigenze.

In linea di massima per entrambe le tipologie di cercatore il lagotto rappresenta una razza piuttosto “malleabile”. Non è un caso che da quasi un secolo il lagotto viene utilizzato per la ricerca di tartufi sia da ricercatori esperti che da principianti.

Al di là della bravura e dell’olfatto del cane è però di fondamentale importanza che il padrone instauri un ottimo rapporto col suo amico a 4 zampe, basato sulla fiducia e sulla stima reciproca. Un cane della razza giusta con ottime qualità di cercatore potrebbe fallire se non instaura col padrone un buon rapporto. Diversamente un cane “normale”, se trova subito l’affiatamento col suo padrone, può diventare in poco tempo un eccellente cercatore di tartufi.

Come addestrare un cane da tartufo?

A questo punto resta solo un ultimo punto da chiarire: come si addestra un cane da tartufo?

Per addestrare un cane da tartufo bastano seguire semplici regole ed applicarle nel corso della fase di istruzione. Innanzitutto il cane deve associare il gioco alla ricerca del tartufo, così anche per lui l’attività sarà meno stressante e più divertente. L’addestramento va effettuato a piccoli step e non bisogna pretendere troppo dal cane in poco tempo né essere eccessivamente severi nei suo riguardi. Come detto deve nascere subito un’ottima collaborazione ed il cane deve essere felice di lavorare col suo padrone nella ricerca del tartufo.

Gli step per addestrare il cane durano qualche mese e sono i seguenti:

  • Insegnargli i comandi base (seduto, terra, buona condotta del guinzaglio ecc.) per avere un buon controllo sul cane;
  • Effettuare esercizi di breve durata (dai 5 ai 15 minuti) poiché il cane è cucciolo e la sua soglia di attenzione è ridotta;
  • Far giocare il cane con uno straccio profumato al tartufo e farglielo prendere in bocca;
  • Successivamente bisogna lanciarlo ad una breve distanza: se lo prende e lo riporta bisogna dargli un piccolo premio così assocerà il riporto dello straccio ad una ricompensa. Se invece non lo riporta basta sostituire lo straccio con il bastoncino per abituarlo al riporto, così dopo un po’ capirà che dovrà portare lo straccio;
  • Dopo un po’ di tempo lo straccio va sostituito con un ovetto metallico contenente un tartufo ed effettuare le stesse operazioni, insegnando così al cane a non masticare e mangiare il tartufo;
  • Quando il cane garantisce un buon riporto è possibile lanciare l’ovetto in mezzo all’erba e poi sotterrarlo per insegnargli ad annusare e scavare;
  • Quando il cane è pronto basta sostituire l’ovetto con un vero tartufo.

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